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Matricole Militari
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Matricole estere
La numerazione progressiva dei velivoli in uso alle forze armate italiane inizia ad essere applicata dalla istituzione, il 6 novembre 1884, del Servizio Aeronautico, reparto destinato agli aeromobili dell' Esercito del Regno d' Italia.
La numerazione proseguiva anche dopo la trasformazione, il 18 giugno 1913, in Corpo Aeronautico autonomo.
Anche la Regia Marina volle creare una sua sezione aeronautica, a Venezia e composta di idrovolanti, nell'ottobre del 1912. E nel maggio del 1913 costituì presso il Primo Reparto dello Stato Maggiore una Sezione Aeronautica della Marina, che nel 1914 divenne il Quinto Reparto. Sino ad allora i piloti dell'aeronautica erano stati di provenienza mista da Regio Esercito e Regia Marina.
Il Regio Decreto n° 451 del 20 aprile 1920 istituisce l' "Arma Aeronautica dell'Esercito" al posto del Corpo Aeronautico dell'Esercito ed il Regio Decreto n° 1438 del 30 settembre 1920 creò la "Forza Aerea della Regia Marina" al posto del Servizio Aeronautico della Marina.
Dopo l'istituzione, il 24 gennaio 1923, di un Commissariato per l'Aeronautica o Comando Generale dell'Aeronautica, venne istituita la Regia Aeronautica con il Regio decreto 28 marzo 1923 n. 645: ad essa erano affidate tutte le forze aeree militari dell'esercito, del Regno e delle colonie, mentre la Forza aerea della Marina restò autonoma fino al 1931. Nel 1925 nacque il ministero dell'Aeronautica.
Con l'istituzione della Regia Aeronautica, la numerazione dei velivoli riprende dall'inizio.
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